I club di calcio più prestigiosi non perdono tempo e si mettono subito all’opera per rinforzare le proprie squadre. Prima dell’introduzione del pallone unico, comune a tutte le squadre del campionato, la sfera veniva fornita dalla società che giocava la partita in casa, la quale molto spesso era della stessa marca dello sponsor tecnico della squadra ospitante. Benché non siano i protettori, i Santi Medici, sono molto venerati nella cittadina. In cartapesta sono le statue dei Santi Cosma e Damiano e di Santa Lucia, quest’ultima realizzata nel 1913. Nella chiesa inoltre è presente la statua di San Luigi Gonzaga. Altre tele raffigurano la Vergine del Carmine, San Nicola con la Natività e i Santi Medici Cosma e Damiano, il cui altare fu rifatto il 1819 da Vito Circolone. L’interno, a navata unica, presenta un altare maggiore e sei altari laterali ricavati attraverso un sistema di archi sorretti da colonne con capitello ionico. Sul portale, racchiuso tra due colonne tortili, è collocata la statua della Vergine col Bambino.
Sulla facciata principale spiccano un portale decorato, due nicchie nella parte bassa e tre finestroni. La chiesa di San Martino di Tours si presenta con una semplice facciata sormontata dallo stemma della Città di Maglie. MANCHESTER CITY (trasferta) – ufficiale Omaggio da parte del club campione di Inghilterra alla parte industriale della città. Ornamenti esteriori da Città. Io mi sono fatto male tre volte su un campo da calcio, l’ultima indossando una maglia gloriosa, “Nesta 13” dell’ultima Lazio di Nesta, quella che ha tolto lo scudetto all’Inter. Sono ideali per gli appassionati del calcio, che vogliono mostrare la loro pasione per il PSG in modo elegante e sicuro. Vi sono collocati inoltre alcuni pregevoli dipinti di De Simone e Mangionello , un armadio ligneo eseguito nel 1913 dai fratelli Micolano in cui è conservata la statua settecentesca in cartapesta dell’Addolorata, opera della locale Scuola d’Arte e Mestieri fondata da Egidio Lanoce, ed ai suoi piedi è conservato il corpo del Cristo morto che però, a causa delle dimensioni ridotte, non viene portato durante la processione dei misteri.
Sono attribuiti all’architetto leccese Giuseppe Zimbalo i quattro ordini superiori, dopo un primo intervento basamentale ad opera del veneto Giovanni Larducci. L’interno ospita, oltre l’altare maggiore, quattro altari laterali. L’interno presenta un’unica navata, in fondo alla quale è collocato l’altare Maggiore realizzato nel 1645 dallo scultore Giovan Donato Chiarello. Chiesetta di San Donato Vescovo e Martire situata in una strada di campagna. La chiesa matrice, dedicata a San Giovanni Battista, è stata eretta nei primi anni del Seicento, forse da Angelo Spalletto, anche se non si hanno notizie certe in merito. Fu così che per ben 17 anni la colonna rimase decapitata. Mancano documenti da cui rilevare il nome dell’artefice, ma la tipologia rispecchia quella della colonna di Sant’Oronzo a Lecce dello Zimbalo. Questa colonna è stata resa celebre dallo schizzo del pittore francese Jean Louis Despréz (1778) conservato all’Accademia di Belle Arti di Stoccolma, che servì come guida per la notevole incisione che lo stesso autore fornì il 1781 per le pagine del Voyage pittoresque, ou description des Royames de Naples et de Sicile (Parigi 1771-1786), opera dell’abate C. Richard de Saint-Non. All’interno si può ammirare il quadro che ritrae l`Annunciazione e la preziosa statua in cartapesta raffigurante San Martino Elemosiniere a cavallo, opera di Luigi Guacci autore anche della statua di Maria Santissima Immacolata.
Nella più antica rappresentazione ancora visibile dello stemma magliese, scolpita nella pietra leccese al di sopra del portale della chiesa di Santa Maria della Scala e risalente al 1610, i tre anelli appaiono intrecciati verticalmente. Curiosi, ma non fastidiosi, gli intarsi azzurri all’altezza delle ascelle e a chiusura delle maniche, sobrio il quasi invisibile colletto a V, qualche dubbio sullo stemma di vincitori della Coppa Italia piazzato precisamente al centro della maglia appena sotto il colletto nel punto più visibile possibile, come a voler ricordare a tutti in ogni momento il trofeo conquistato. Alla sua morte nel 1273 il feudo viene prima incamerato dalla Chiesa ed poi, in un secondo momento assegnato ad un figlio del de Toucy e poi ancora ai suoi eredi. Nel 1585 fu concessa ai Francescani conventuali che rimasero a Maglie fino al 1806. Questi ricostruirono la chiesa in vari periodi, secondo le disponibilità economiche, ed è per questo che appaiono diversità stilistiche nella struttura.
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