Nel 2018 una squadra di provincia italiana non potrebbe mai permettersi di tesserare un giocatore di fama planetaria come Hagi, ma il nostro massimo campionato allora (era la stagione 1992/1993) poteva permetterselo. E proprio di lui parleremo nel nostro consueto spazio settimanale dedicato ai grandi del calcio della storia. Il Brescia non aveva grandi pretese, se non salvarsi. Si, il Brescia di Corioni, neo promosso in Serie A dopo cinque stagioni, aveva tesserato il “Maradona dei Carpazi”. Così forte da essere paragonato a Diego Armando Maradona e battezzato, un po’ partigianamente, maglie real madrid 2025 “Maradona dei Carpazi”. Un altro giocatore avrebbe fatto armi e bagagli e avrebbe salutato ed invece Gheorghe Hagi rimase: il “Maradona dei Carpazi”, il più forte giocatore rumeno della storia, per la prima volta in carriera scese in una seconda serie nazionale ed il suo apporto fu determinante per la vittoria del Brescia in campionato. Regime dittatoriale e sport, un binomio tipico della pura propaganda per dimostrare la forza di un Paese al Mondo intero anche se le frontiere erano chiuse. Solo un regime cadde nella violenza, quello di Nicolae Ceaușescu: il dittatore e la moglie furono arrestati il 22 dicembre, processati sommariamente e fucilati dinnanzi ad un muro il giorno di Natale.
Il regime comunista rumeno guidava due squadre di Bucarest: l’esercito la Steaua, il Ministero degli Interni la Dinamo. Gheorghe Hagi disputò due stagioni opache, sotto tono e per nulla positive: difficoltà nella lingua, difficoltà ambientali, difficoltà in campo. Senza dimenticare che a partita in corso possono entrare anche Douglas Costa e l’ex Bernardeschi nel miglior attacco della Serie A. «È un turno decisivo per lo scudetto – rimarca Allegri – con le prime tre in trasferta su campi difficili. Hagi accettò il prestito, giocò la partita e… Si fece dare in prestito dallo Sportul proprio il 22enne Gheoghe per la partita che avrebbe sancito “la squadra più forte d’Europa”, ovvero la finale di Supercoppa europea. Alle smaglianti batoste inflitte ai campioni d’Italia di Venezia e ai favoriti per lo scudetto di Milano, la Fortitudo ha aggiunto sabato sera la galoppata senza ostacoli contro Trento, squadra di rango europeo e ambizioni connesse. Il 29 gennaio, con la vittoria esterna per 1-0 sul campo dell’Osasuna, si conclude il girone di andata della squadra di Simeone che è in piena lotta per un posto in Champions League. Nella passata stagione Icardi raggiunge il suo personale record di gol in Serie A -24- e diventa definitivamente il simbolo carismatico e l’ancora di salvezza di una squadra uscita senza identità dalla ricostruzione post triplete del 2010, farcita col tempo di giocatori non altezza del blasone della società milanese, che hanno lasciato il segno del loro passaggio solo per le casse del club.
L’ACF Fiorentina, meglio nota come Fiorentina, è una società calcistica italiana della città di Firenze. “Dici che è già meglio di suo padre? Poi è vero che un derby scava dentro e basta oggi dare un’occhiata alla casa di fronte: ma la Fortitudo ancora rintronata dalla batosta non ha appunto molti altri obiettivi, tanto che la rivincita d’aprile cova già più della Final Eight (che può venire) e della salvezza (che verrà). Twitter il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Emmanuel Nahshon, per poi aggiungere in un altro tweet: «Cosa c’entra con i valori del calcio?». Il tecnico di Timisoara si era fatto notare prima alla guida della (solita) Steaua Bucarest e poi degli aiacidi, dove in appena due stagioni (tra il 1971 ed il 1973), vinse due titoli nazionali, una coppa nazionale, due Coppe dei Campioni, una Supercoppa europea e una Intercontinentale. Kovacs era un mito per i giovani calciatori rumeni, cosi come Anghel Iordănescu e László Bölöni. Nell’estate 1996 Hagi fu convocato per l’Europeo inglese, ma la Romania perse tutte e tre le partite del girone (Francia, Bulgaria e Spagna), uscì subito dal torneo e Hagi sembrava al capolinea della carriera.
A colpire le merengues furono le prestazioni di Hagi ad Italia ’90. I blaugrana rimasero colpiti dalle prestazioni del rumeno in tempi non sospetti e la stagione in cadetteria e al Mondiale americano convinsero Cruijff a scegliere Hagi. Nella stagione 1949-50, i Cantabrici ritornarono in massima serie dopo 10 anni di assenza, segnando 99 gol in soli 30 incontri. E visto cosa ha fatto e cosa ha dato al calcio di Bucarest durante i suoi anni sul rettangolo verde, questo soprannome non è stato così azzardato. E per lui fu negativo il fatto che non riuscì ad imporsi come un leader in campo e fuori: il Real e la Spagna non erano la Steaua Bucarest e la Romania. Ancelotti e lo staff che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui e mi hanno fatto credere che avrei potuto fare la differenza e fare grandi cose con loro“. ”. Certo: tra il 1984 ed il 1990, la Steaua vinse cinque titoli nazionali consecutivi, tre Coppe di Romania, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa europea e arrivò un’altra volta in finale ed un’altra in semifinale nella “coppa dalle grandi orecchie”. In difesa, soprattutto nel momento in cui verranno ceduti sia Chiriches che Albiol, tra gli obiettivi c’è Rodrigo Becao , nell’ultima stagione al CSKA Mosca ma di proprietà dei brasiliani del Bahia .