Alla finale madrilena hanno assistito i tifosi argentini più ricchi, quelli che potevano permettersi di spendere migliaia di euro per trascorrere un fine settimana a Madrid, e gli esponenti di quelle barras bravas finanziati dagli stessi dirigenti di River e Boca, che si sono fatti pagare la trasferta e la permanenza in hotel di lusso. La dirigenza del Real Madrid, ha già fissato il prezzo per il prestito oneroso con diritto di riscatto: 25 milioni di euro. Rispetto al 2016/2017, Pol Lirola ha giocato più partite (24, di cui 22 da titolare, per un totale di 2023’, contro le 17 – 12 dal 1’ – e i 1547’ della stagione passata) ed era teoricamente molto più inserito in un sistema che, almeno inizialmente, avrebbe dovuto esaltarne le caratteristiche: nel 4-3-3 pensato da Bucchi a inizio stagione per sfruttare al massimo le catene laterali in fase di risalita del campo, infatti, i terzini dovevano giocare un ruolo cruciale tanto in fase di ultima rifinitura quanto in quella di consolidamento del possesso, in modo da sfruttare il campo tanto in ampiezza quanto in profondità. Il roller coaster tecnico ed emozionale attraverso cui si è dipanata la folle stagione dell’Udinese, tra ventilate ambizioni europee e il baratro retrocessione sempre incombente, ha la sua ideale cartina di tornasole nel rendimento di Danilo: capitano, leader difensivo, primo ad essere travolto dallo tsunami delle undici sconfitte consecutive costate la panchina a Massimo Oddo dopo un inizio promettente.
Massimiliano Allegri, in tempi non sospetti, aveva già dato il suo gradimento al giocatore («Ha qualità straordinarie ed è uno dei pochi che con il primo controllo riesce a saltare il primo uomo») e sarebbe felice di averlo con lui a Vinovo per puntare all’ennesimo tricolore e all’agognata Champions League. Guarda caso, solo due giorni prima che fosse ufficializzata la sede di Madrid per l’atto finale della Copa Libertadores, il governo macrista ha imposto un aumento dei pedaggi autostradali nelle tratte controllate dalle imprese Autopistas del Sol e Grupo Oeste, di proprietà di Albertis. ROMA, 15 NOV – In campo ci sarà in palio il primo posto nel girone di Champions League e il passaggio agli ottavi di finale, ma Roma-Real Madrid regalerà spettacolo anche prima del fischio d’inizio con Francesco Totti protagonista di una cerimonia a bordocampo in cui gli sarà consegnata la maglia sartoriale preparata per tutti i membri della Hall of Fame.
Neanche Rodrigo Bentancur si sarebbe probabilmente aspettato di giocare 893 minuti, distribuiti in 25 partite, nel suo primo anno alla Juventus. Cosa c’era nel mio sguardo dopo il gol? Volevamo regalare ai nostri ragazzi un sogno e allora cosa abbiamo pensato? Voi non sapete che cosa vuol dire indossare quella maglia meravigliosa. Abbiamo creato il giusto, sono contento di cosa e come l’hanno fatto i miei ragazzi». La rottura del crociato del ginocchio sinistro sul finire del 2015/2016 ha di fatto pregiudicato le ultime due stagioni del numero 8, proiettato in un limbo di astrazione e indeterminatezza che lo ha portato a disputare meno partite rispetto all’annata post infortunio (9 vs 15). Non a caso, parte dei problemi del centrocampo juventino di questa stagione nascono anche dalla parziale sottovalutazione del recupero a pieno regime di Marchisio che, al di là dell’incapacità di riuscire a ritrovare uno stato di forma accettabile, pare aver perso quella capacità di lettura anticipata di spazi e tempi che avrebbero consentito di affiancare a Pjanic un giocatore di qualità in grado di consolidare il possesso e facilitare l’uscita della palla dalla difesa.
Secondo fonti spagnole, l’entourage del giocatore e il Real di Florentino Perez, avrebbero infatti proposto dai campioni d’Italia l’ingaggio del 23enne della nazionale croata che, a Madrid, ha trovato (e troverà) sempre meno spazio nonostante le rassicurazioni di Zinedine Zidane. Venuto meno il presupposto della verticalità che aveva fatto le fortune dei bianconeri nel filotto di sei vittorie consecutive tra dicembre e gennaio, si sono palesati tutti i limiti strutturali in fase di non possesso, in particolare per ciò che riguarda le marcature sui calci piazzati e le difficoltà nel fronteggiare avversari in grado di portare un pressing aggressivo sui portatori di palla anche nella propria metà campo. Non va dimenticato neppure l’ingaggio a parametro zero di Fernando Llorente, nel 2013. Un anno dopo è stato il turno di Kingsley Coman, strappato al Psg e successivamente ceduto a peso d’oro al Bayern Monaco. Italia-Irlanda del Nord 3-0: bella prova della nazionale «di scorta» Archiviato il 21 ottobre 2013 in Internet Archive. Con Zoff ho vissuto l’esperienza più bella in Nazionale: gli Europei del 2000, con la finale persa con la Francia. In Coppa Italia i viola superarono Novara, Juve Stabia e Udinese, venendo eliminati dalla Roma ai quarti di finale.