Bisognerà attendere il campionato mondiale di calcio 1998 perché la FIFA regolarizzi l’utilizzo delle stelle, consentendo a tutte le federazioni che hanno vinto almeno un titolo mondiale di apporre una stella, sul proprio logo e sulle maglie della rispettiva nazionale, per ogni Coppa del Mondo vinta. Si fermava a parlare con la vecchia o con l’Elvira, e nelle voci, nei bisbigli, sentivo l’eco del salotto dei Giorgi, del mondo ben noto, dello studio del padre possidente e industriale. L’idea di abbandonare le mollezze bavaresi per un’estate di gradoni al servizio di Zeman non era poi così peregrina: «C’è al mondo un giocatore più giusto, funzionale, adatto di Robben al tridente zemaniano? Alla fine Robben all’Olimpico ci giocherà, anche se da avversario, e porrà bruscamente fine all’esperienza giallorossa di Ashley Cole in una terribile notte dell’autunno 2014 in cui Pep Guardiola trattò la Roma come un Burton Albion qualsiasi. Di quelle magiche giornate in cui il Tevere sembrava il fiume Amstel rimane il titolo del giorno dopo, 24 giugno, che per gli esegeti del Corriere dello Sport fu addirittura superiore a quello del 23: «La Roma di Robben punta anche Destro». ». C’è un però: gli almeno 30 milioni di costo del cartellino, troppi anche per una Roma non ancora impastoiata nel fair play finanziario.
Il 1° luglio 2016 Zlatan Ibrahimovic firma con il Manchester United un contratto da 19.15 milioni di sterline a stagione (più di 21 milioni di euro). Ma il Corsport aveva pensato anche a questo: via Osvaldo per 12-15 milioni e il resto dell’esborso sarebbe stato ripagato da «l’entusiasmo che scatenerebbe l’arrivo dell’olandese, che vorrebbe dire, e siamo cauti, almeno altri cinquemila abbonamenti». Perché, se ci fate caso, non c’è giocatore, per quanto illustre, strapagato, già «di proprietà» di una grandissima squadra, che non sia stato accostato a una italiana. Così il 23 giugno del 2012 il Corriere dello Sport scioglieva il guinzaglio della fantasia, anche se Piero Torri aveva il buon gusto di mettere le cose in chiaro già dal primo rigo del suo pezzo: «Diciamolo subito, è un’operazione ai confini della realtà». Arjen Robben, grande sconfitto della finale di Champions persa in casa dal Bayern contro il Chelsea e appena uscito da un brutto Europeo con l’Olanda, aveva ancora 28 anni e, nonostante qualche acciacco muscolare, era ancora nel fiore degli anni. La seconda Coppa dei Campioni arrivò sei stagioni più tardi, nel 1968/69. In quell’occasione, la squadra allenata da Nereo Rocco si impose con un perentorio 4-1 in finale contro l’Ajax.
Il 5 agosto 2013, grazie al buon piazzamento nella graduatoria dei ripescaggi in quanto vincitrice dei play-off del girone I, il Cosenza ritornò nel campionato professionistico di Lega Pro, dopo due stagioni. Nella stagione 2003-2004 Schachner guida il Grazer AK alla vittoria del primo e finora unico campionato. Dal primo monogramma USP si sviluppa una forma riconducibile agli anni storici della Pistoiese, ma ben divisa con alternanza arancione e blu ed elaborata in forma attuale. Gli abbonati Sky al pacchetto Sky Famiglia, potranno quindi vedere il canale Premium Action, dedicato alle serie d’azione, ai supereroi, al fantasy e al sci-fi, Premium Crime, il canale delle serie poliziesche e legal, Premium Joi con le grandi storie, che spaziano dal medical, al romance, ai drama familiari e Premium Stories, dedicato alle serie comedy, sitcom e alle commedie di ogni genere. », gli chiede qualcuno a margine di un’Audi Cup. È quella l’estate post-Scudetto del «mister X» che alla fine non arriverà (qualcuno riteneva fosse Hamsik, che però poi alla fine decise di restare a Napoli). Proviamo a fare questo con il mister e con Zlatan, anche con tutti i manager: abbiamo creato un gruppo di lavoro anche per le famiglie.
Quella a cui siamo soggetti noi tutti, nessuno escluso, e che grazie al titolino accattivante e più in generale alla curiosità ci porta a leggere per intero pezzi che sappiamo essere totalmente, o quasi, campati in aria. Il suo difetto, la fase difensiva, sembra essere migliorato ma oggi verrà messo alla prova dagli ex compagni. «Sono emozionato. È pazzesco rendersi conto di essere arrivati a vivere qualcosa di unico, nato grazie al grande lavoro che abbiamo fatto in questi anni. O come Fabio Caressa in questo video che ha fatto la storia di Youtube. Sarà meno di un fuoco di paglia, ma immaginiamo i tifosi granata per qualche giorno pronunciare incantati il nome di Bosingwa (peraltro bellissimo) davanti allo specchio, come il protagonista di “Baci rubati” di François Truffaut. Ibrahimovic parla davanti a un muro su cui è impresso, ben visibile, il logo del PSG. Matteo Materazzi, fratello d’arte, dichiara sicuro a Premium Sport: «La preferenza di Ibrahimovic per l’Italia è Napoli. La realtà purtroppo è un po’ più complessa: in quel videomessaggio, peraltro risalente a diversi mesi prima, Ibrahimovic si stava rivolgendo sì al San Paolo, ma precisamente all’Oratorio San Paolo Ostiense di Roma, per motivi che sono rimasti sconosciuti.
È possibile trovare maggiori informazioni su maglia real madrid dragone sulla nostra homepage.