Allora, sei pronto a tuffarti nel mondo dei siti per comprare maglie di calcio replica e trovare quella che fa per te? Quello che voglio dire è che la richiesta che viene fatta ai sensi dell’articolo 41 – io eviterò, perché trovandomi comunque non in un gruppo di maggioranza non sono questioni che mi riguardano, quindi se la seduta fiume di ieri sera è stata più o meno svolta, non è una questione nella quale intendo entrare, anche se i fatti sono facilmente rintracciabili – ci trova assolutamente d’accordo nell’andare a discutere della seduta fiume in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo perché noi siamo i più interessati di tutti a sgombrare il campo e togliere dalla discussione parlamentare il più rapidamente possibile questa sorta di vessillo che viene agitato: per la verità a volte viene agitato da una parte, a volte viene agitato da un’altra, a volte finisce nel dimenticatoio poi torna a seconda delle situazioni davanti e dietro in concomitanza soprattutto con altri eventi politici. Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Società Sportiva Lazio. Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria della Società Sportiva Lazio.
Sempre nel 2023 anche l’istituto di ricerche Demos & Pi, che ha condotto un’indagine sul tifo calcistico in Italia per conto del quotidiano la Repubblica, classifica la Lazio come il sesto club più tifato, stimando i supporters biancocelesti nel 3% del totale. Altro celebre calciatore ad aver scritto la storia del club romano, di cui è diventato una vera e propria bandiera, è stato Roberto Lovati, portiere e capitano della squadra tra gli anni cinquanta e anni sessanta, colui che ha raccolto l’eredità di Lucidio Sentimenti IV, e successivamente tecnico e dirigente, sia delle giovanili che della prima squadra. Gli anni quaranta rappresentarono un periodo difficile nella storia della Lazio; di conseguenza, durante quel decennio Francesco Antonazzi fu l’unico biancoceleste ad essere chiamato in nazionale, per il torneo olimpico di Londra 1948. Una fugace inversione di tendenza ci sarà in occasione del campionato del mondo 1950, quando fecero parte della spedizione azzurra anche i capitolini Zeffiro Furiassi, Leandro Remondini e Lucidio Sentimenti.
È stata la quarta squadra italiana, dopo Torino, Juventus e Napoli (e successivamente ai biancocelesti anche l’Inter), ad aver conquistato, nella stagione 1999-00, il Double, ovvero la conquista nello stesso anno di campionato e coppa nazionale. Sicuramente la squadra meno prestigiosa finora, il Celaya ha comunque un qualcosa di cui può fregiarsi solo lei assieme al Real Madrid: l’aver avuto Emilio Butragueño fra le sue fila. Antonio Candreva e Federico Marchetti furono i rappresentanti laziali con la casacca azzurra in occasione della FIFA Confederations Cup 2013, mentre per il successivo campionato del mondo 2014 venne confermato il solo Candreva. Sono state dedicate alla squadra capitolina numerose canzoni come E vola l’aquila e Notti biancazzurre di Toni Malco, La più bella di tutte quante e Quant’è bello esse laziali di Aldo Donati, Caput mundi di Enrico Lenni e Cent’anni insieme, brano composto da vari autori in occasione del centenario della società romana e interpretato tra gli altri da Edoardo Guarnera, Pino Insegno e Mino Reitano, simpatizzante laziale, oltre ai noti «cantori» biancocelesti Donati, Lenni e Malco.
Da menzionare anche Tommaso Maestrelli, il principale artefice del primo Scudetto biancoceleste, scomparso nel 1976 poco dopo aver condotto la Lazio alla salvezza; Fulvio Bernardini, tecnico negli anni cinquanta e sessanta che nel 1958 regalò ai laziali la prima vittoria di un trofeo ufficiale, ossia la Coppa Italia; ed Eugenio Fascetti che, nonostante non abbia vinto alcun titolo, rimarrà nel cuore dei tifosi laziali insieme ai componenti della squadra da lui guidata nella stagione 1986-87, i cosiddetti Eroi del -9, i quali ottennero un’insperata salvezza agli spareggi dopo essere partiti con nove punti di penalizzazione nel campionato cadetto. La Lazio è la sesta società italiana sia per numero di partecipazioni (82) nel Campionato di Serie A sin dal 1929, anno dell’istituzione del torneo a girone unico, sia nella Classifica perpetua della Serie A dal 1929, dietro a Juventus, Inter, Milan, Roma e Fiorentina. In quegli anni così difficili per i colori biancocelesti spiccano le doti tecniche di calciatori come Paolo Carosi, Francesco Janich, Nello Governato, Diego Zanetti ed Arrigo Dolso, mentre negli anni settanta, con la chiusura della frontiere, nella Lazio militarono giocatori del calibro di Giorgio Chinaglia, Vincenzo D’Amico, Mario Frustalupi, Renzo Garlaschelli, Luigi Martini, Franco Nanni, Giancarlo Oddi, Sergio Petrelli, Felice Pulici, Luciano Re Cecconi e Giuseppe Wilson, recordman di presenze con la fascia da capitano al braccio, tutti protagonisti della vittoria dello Scudetto del ’74.
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